#15 No Excuses - Alice in Chains (1996)

Per stavolta torno liceale. Ci sono mille motivi che mi hanno fatto andare con la mente a quegli anni in questo ultimo periodo: il concerto dei Pearl Jam che ancora una volta ho perso, i cd che ho messo in macchina l'altro giorno, la mia chitarra acustica - il risultato di anni di lezioni di musica che ho messo da parte da troppo tempo - che ora è lì in salotto e aspetta solo che abbia il coraggio di riprenderla in mano (non senza un momento di apnea per il panico di non so che).
Penso sia stato Dan, il collega dell'ufficio oltre la porta tagliafuoco, a farmi tornare in mente queste cose quando mi ha chiesto "What were you in high school?", perché è vero, al liceo avevamo tutti un modello a cui rispondere. "I was sort of a hippie, I think" è stata la mia risposta. Non credo sia esattamente quello che ero, ricordo che avevo i pantaloni a zampa di elefante, i maglioni larghissimi e bucati , i Dr Martens e i capelli corti (per protesta contro il mondo ma che mi stavano malissimo). Quindi grunge era la risposta, ma al momento mi è mancata. E ricordo quattro cd, sempre quelli: "Nevermind", "Ten", "Dookie" (che anche se non è grunge mi piaceva un sacco) e l'Unplugged degli Alice in Chains.
Ecco, gli Alice in Chains non li ascoltavo da troppo tempo, eppure eccola lì più o meno a metà cd la canzone che cercavo. È un po' come se quello che sono sempre stata fosse rimasto sepolto per un'eternità e ora rivendicasse un suo posto di diritto. "No Excuses" è una canzone che rappresenta quello che mi ripeto da anni, che già a quattordici avevo capito e che fino ad oggi non ho saputo applicare. No more hiding, non esiste scusa che tenga per impedirti di fare e di essere quello che vuoi, com'è che da adolescente lo sapevi e ora te lo sei magicamente dimenticato?
Questa canzone urla a te che la ascolti molto più di quello che ti aspetteresti. E non lo capisci subito, perché a volte fa dannatamente paura affrontare certi fantasmi che ti porti dentro da troppo tempo, che hanno infestato la tua anima e che ti spaventano molto di più di quello che effettivamente sono e rappresentano. Perché di solito sono legati a rabbia e rancore, ed è proprio per questo che ti muovono qualcosa dentro che magari non è mai nato o non esiste nemmeno più, solo che ormai non sai più dargli un posto. E all'improvviso ti accorgi che devi sederti da solo con te stesso e sai che non hai più scuse. E che solo facendolo se ne andranno via. E che forse in fondo ti eri sbagliato e non hanno poi tutta quel peso che gli avevi dato.
No excuses è più o meno quello che mi ha sussurrato la mia chitarra quando l'altro giorno ho deciso di accordarla. Chissà se è un segno...

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