#3 Time is Running Out - Muse (2003)
I Muse sono nella mia lista, proprio con questa canzone, ma non al terzo posto (e ci tengo a ricordare che i brani li sto mettendo senza un ordine particolare, solo in base a come mi sono venuti in mente). Li ho scelti però per un motivo: martedì uscirà un mio articolo su un sito di quelli che, per noi digital addicted, contano.
Sono a metà tra l'emozionato e il terrorizzato, come è giusto che sia per ogni cosa (bella) nuova. È un po' come quando hai appena fatto un esame scritto importante all'Università: nonostante tu sappia di averci messo il massimo, ti vengono mille dubbi su quello che hai scritto mentre la sera torni a casa, stremato, su di un treno freddo, ad un'ora improponibile, fuori piove e implori mentalmente te stesso di non addormentarti e mancare la fermata.
A me è successo almeno una volta, e quella volta era per l'esame di chimica al primo anno di biologia molecolare, quando ancora mi sembrava una buona idea provare a fare il medico. O la biologa molecolare, perché l'esame di medicina non l'avevo passato. La chimica mi piaceva, avevo studiato, doveva andare bene. Ma ovviamente temevo di aver sbagliato tutti i calcoli delle reazioni. E per non pensarci (ed evitare di addormentarmi per la stanchezza) avevo portato con me il lettore CD (una vita fa!) con dentro i Muse e questa canzone. L'ho mandata in replay non so quante volte e, ora, quando ripenso al mio primo anno di università, questo è uno dei primi ricordi che mi vengono in mente.
Martedì è un po' come fare quell'esame un'altra volta, con qualche anno di più ma con la stessa paura che non sia tutto perfetto come vorrei. E comunque quella volta è andato tutto bene, anche se avrei voluto un voto un pochino più alto. Ma l'anno successivo mi sono comunque iscritta a Lingue perché, anche se non mi sembrava altrettanto una buona idea, era esattamente quello che avrei voluto studiare dall'inizio.
Sono a metà tra l'emozionato e il terrorizzato, come è giusto che sia per ogni cosa (bella) nuova. È un po' come quando hai appena fatto un esame scritto importante all'Università: nonostante tu sappia di averci messo il massimo, ti vengono mille dubbi su quello che hai scritto mentre la sera torni a casa, stremato, su di un treno freddo, ad un'ora improponibile, fuori piove e implori mentalmente te stesso di non addormentarti e mancare la fermata.
A me è successo almeno una volta, e quella volta era per l'esame di chimica al primo anno di biologia molecolare, quando ancora mi sembrava una buona idea provare a fare il medico. O la biologa molecolare, perché l'esame di medicina non l'avevo passato. La chimica mi piaceva, avevo studiato, doveva andare bene. Ma ovviamente temevo di aver sbagliato tutti i calcoli delle reazioni. E per non pensarci (ed evitare di addormentarmi per la stanchezza) avevo portato con me il lettore CD (una vita fa!) con dentro i Muse e questa canzone. L'ho mandata in replay non so quante volte e, ora, quando ripenso al mio primo anno di università, questo è uno dei primi ricordi che mi vengono in mente.
Martedì è un po' come fare quell'esame un'altra volta, con qualche anno di più ma con la stessa paura che non sia tutto perfetto come vorrei. E comunque quella volta è andato tutto bene, anche se avrei voluto un voto un pochino più alto. Ma l'anno successivo mi sono comunque iscritta a Lingue perché, anche se non mi sembrava altrettanto una buona idea, era esattamente quello che avrei voluto studiare dall'inizio.
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